Finalmente dopo diverse settimane sembra aprirsi uno spiraglio per i lavoratori de “La Doria”. La società ha infatti aperto uno spiraglio, definendosi pronta a valutare soluzioni alternative per il sito di Acerra.
Le possibilità offerte dalla Regione
A rendere possibile questa apertura da parte dell’azienda, leader nella produzioni di sughi pronti, è stata la presenza di Acerra tra le “Aree di Crisi Complesse e delle Zone Economiche Speciali”. Questo dato potrebbe garantire alla “Doria” diversi vantaggi, in particolare per quanto riguarda l’aspetto fiscale. Una soluzione nata anche nel corso del tavolo tecnico tenutosi in Regione le scorse settimane. In quel caso l’ente regionale aveva fatto capire la propria contrarietà alla chiusura dell’impianto di Acerra. I vertici della società salernitana si sono detti pronti a sedersi già la prossima settimana al tavolo regionale e capire al meglio tutte le possibilità esistenti. In questo modo si potrà fare una valutazione e trovare una soluzione alternativa per il sito aceranno. Da quanto ci risulta, la Regione sarebbe disponibile in tempi brevissimi a rivedersi e parlarne.
Una buona notizia
Dopo diversi mesi arriva una buona notizia per ii lavoratori acerrani, che a Settembre avrebbero dovuto abbandonare il sito di Acerra (in chiusura) spostandosi verso gli altri stabilimenti del salernitano. Naturalmente l’attenzione resta alta, così come confermano i rappresentanti sindacali Giovanni Mariniello (Uila-Uil) e Michele Gaglione (Flai-Cgil): “Noi ci auguriamo la salvaguardia del sito e del territorio. I lavoratori da mesi stanno portando avanti questa battaglia con dignità e senza divisioni. Naturalmente noi continueremo a tenere alta l’attenzione continuando a fare da intermediari tra la Regione e la società. Solo insieme è possibile trovare una soluzione per i dipendenti che stanno chiedendo solo di far crescere l’economia, il lavoro e l’occupazione nel loro territorio“.
Le iniziative
Nel corso delle ultime settimane non sono mancate le proteste, le riunioni e i presidi. I lavoratori sono anche arrivati a Parma, dove è presente un altro stabilimento della Doria (che avrebbe dovuto sostituire quello acerrano) protestando e manifestando, conquistando anche la solidarietà dei lavoratori emiliani. La scorsa settimana si è svolto inoltre un presidio dinanzi l’impianto locale, a cui hanno partecipato oltre 150 cittadini, insieme a tanti esponenti della politica locale (presente anche il sindaco Lettieri), regionali e nazionali, uniti in un unico grido: “Acerra non si tocca”.