Che il gioco stia diventando una vera piaga sociale di questo millennio è assodato. Capita sempre più spesso che uomini e donne si indebitino fino al collo per poi non sapere come uscirne, rovinando la loro vita e quella delle persone più care. I Serd (i centri che seguono e aiutano cittadini vittime delle dipendenze) sono sempre più affollati e tra questi molti sono dipendenti dal gioco (che chiamiamo così ma che di ludico e divertente non ha niente) di qualunque tipo: dal gratta e vinci alle scommesse e slot. Leggere i dati però da ancora più l’idea di quanto lo scommettere sia diventato un esercizio intrinseco dà l’idea di quanto sia grave il problema.
Casalnuovo
Grazie all’inchiesta e allo studio di Gedi Visual si possono ora conoscere i dati di quanto si spende e in cosa si gioca, comune per comune: quest’oggi ci occuperemo di Casalnuovo di Napoli. Poco meno di 50 mila abitanti (al 2017) con un reddito pro capite di 15 mila euro circa annui. Di questi mediamente vengono spesi ben 1824 euro nel gioco d’azzardo per ogni cittadino. In totale nel 2017 sono stati spesi quasi 90 milioni di euro di cui solo 70 sono tornati dalle vincite. Di conseguenza circa 20 milioni di euro sono andati in fumo: circa 400 euro pro capite, che considerando chi non scommette significa un dato ben più pesante per i giocatori. C’è però da leggere attentamente i dati, perchè questi si basano sulle somme spese sul territorio casalnuovese e di conseguenza potrebbero essere stati influenzatati dalla presenza di grosse sale Bingo e VLT, che attirano giocatori anche da diversi comuni limitrofi. Per esempio il Bingo ha prodotto una spesa di oltre 12 milioni di euro mentre a Pomigliano non è stato speso neanche un euro. Ciò non significa che i cittadini di Pomigliano non giochino al Bingo, ma solo che non lo fanno a Pomigliano visto che non esistono sale in città. Di conseguenza ci si sposta nelle città vivine, tra cui proprio Casalnuovo.
I giochi preferiti
Tra i “giochi” preferiti ci sono le AWP (chiamate anche “New Slot”, sono apparecchi elettronici che accettano solo monete e possono essere installati anche in bar e tabaccherie. La percentuale minima di restituzione in vincite della raccolta è del 74% del giocato) dove sono stati spesi ben 16 milioni di euro. Poi abbiamo il Bingo (più di 12 milioni), il Lotto e le “bollette” (quasi 9 milioni a testa), le lotterie istantanee e scommesse virtuali (4,5 milioni a testa). A farla da padrone sono però le VLT con una spesa di ben 32 milioni di euro (per cui vale lo stesso discorso del Bingo ovvero la presenza di gorsse sale che attirano anche cittadini da fuori). Insomma un giro di soldi enorme che come detto causa gravi danni. Per questo motivo bisogna sempre ricordare che si tratta di un gioco e che dovrebbe essere considerato un mero divertimento e passatempo e non una fonte di guadagno o un modo per poter cambiare la propria vita. L’unica scommessa su cui dovete davvero puntare siete voi stessi, e basta.
Aiutatevi
Se ritenete di avere un problema con il “gioco” non esitate a chiedere aiuto e non vergognatevi: è una malattia da cui siete dipendenti, ma è possibile uscirne in vari modi. In diverse città, all’interno dei SERD si organizzano dei gruppi di aiuto che possono davvero cambiare la vostra vita, rispettando l’anonimato e sostenendovi nel percorso. Questo è il numero verde del Centro nazionale dipendenze, per aiutare e orientare le persone con problemi legati al gioco d’azzardo: 800 558822.