Domani parte la mensa autogestita. Già infiammano le polemiche e molti genitori non lasceranno i propri figli a scuola per il pranzo anche a causa del menù previsto. Abbiamo quindi deciso di analizzarlo: il risultato è stato “da incubo”. Continua a leggere per conoscere il menù e le sue caratteristiche.
La mensa ad Acerra rappresenta una vera e propria maledizione: ogni anno ne capita una nuova. Lavoratrici non pagate, cibo scadente, qualche anno fa non è neanche partita per i ritardi della Stazione Unica Appaltante. Una situazione simile a quest’ultima si sta verificando anche in questo anno scolastico: la mensa infatti non è mai partita, seppur ogni tanto trapela qualche indiscrezione su una presunta data d’inizio, poi sistematicamente smentita.
Mensa provvisoria
Da domani però c’è una certezza: partirà una sorta di mensa autogestita in tutti gli istituti scolastici del territorio (in attesa che il servizio effettivo di mensa parta). I bimbi potranno infatti mangiare a scuola un pasto preparato dai genitori secondo un menù diffuso dalle scuole e dall’ASL. Chi invece non vorrà mangiare a scuola potrà riprendere il figlio, perdendo però diverse ore di lezioni. Chi infatti pranzerà a scuola resterà nell’istituto sino alle 16, a differenza dei bambini che invece consumeranno il pranzo a casa che dovranno uscire intorno alle 12:30, senza poter più tornare in classe. A quanto sembra molte mamme andranno a prendere i propri figli per portarli a mangiare a casa. Abbiamo così analizzato i motivi che spingono i genitori a non far restare i propri figli a scuola. Teniamo presente che parliamo di bambini che vanno dai 3 ai 5 anni.
Il menù
Le scuole hanno infatti pubblicato un menù tipico, a cui i genitori dovranno attenersi per il pranzo dei bimbi. Visto che non siamo pratici del settore abbiamo preferito farlo visionare ad un esperto e il risultato è stato abbastanza scadente.
Niente pasta e legumi
Nel menù non è infatti prevista la pasta, ma solo il secondo piatto, mentre il giovedì un trancio di pizza. La pasta però è un elemento molto importante per la crescita dei bimbi e dovrebbe essere mangiata anche due volte al giorno (perciò è inutile che dite: “sì ma tanto la mangiano la sera“). Inoltre la pasta è anche un ottimo metodo per far mangiare ai bimbi verdure e legumi, elementi indispensabili per la fase di crescita. Sì, ma i legumi dove sono? Il martedì ci sono i piselli (tra l’altro indicati come verdura) e poi basta. Un mistero, visto che le proteine che contengono sono essenziali. “Vabbè ma mangiano tanta frutta e verdura”: direte voi. Eh mica tanto: il giovedì e il venerdì non è prevista neanche la verdura. Il mercoledì invece tra le scelte ci sono le zucchine, che però non sono di stagione. Inoltre ogni giorno c’è la scelta tra frutta e succo: quest’ultimo però (seppur viene indicato di prendere quello senza zuccheri aggiunti) non contiene tutte le vitamine presenti nella frutta fresca.
I bastoncini
Il martedì poi ci sono i famosi bastoncini di pesce. Probabilmente li abbiamo mangiati tutti e continueremo a farlo, ma pensare che qualcuno che è incaricato di offrire un servizio ai bambini possa inserire in una dieta un elemento prefritto è alquanto strano. Già perché che vengano cotti in forno, in padella o alla brace, restano sempre prefritti. Inoltre il pesce trasformato non potrà mai essere uguagliato a quello fresco.
La varietà, questa sconosciuta
Il menù è inoltre unico. Certo si spera che la mensa autogestita non sia definitiva, ma almeno per ora, c’è il rischio che i piccoli alunni mangino tutti i lunedì la stessa cosa, così come i martedì etc etc. A quanto sembra qualche variazione si può effettuare tra la mozzarella e un formaggio fresco, o tra la frittata di spinaci o zucchine. Insomma piccole cose. Inoltre la ripetitività degli alimenti impedisce ai bimbi di acquisire tutti i nutrienti che dovrebbero essere forniti nei pasti.
La grammatura
Un’altra cosa è stata segnalata come abbastanza insolita: tranne che per la pizza del giovedì, non sono indicate le quantità. Un bimbo potrebbe paradossalmente portare 20 bastoncini, o mangiare una frittata con 6 uova. Queste indicazioni le dovrebbero dare gli esperti che hanno redatto il menù tipico e che dovrebbero conoscere quali sono le quantità necessarie affinché il bimbo possa ricevere dal cibo tutte le proprietà indispensabili per una sana e corretta crescita. Nell’avviso diffuso ai genitori c’è anche scritto di non introdurre ulteriori quantità di cibo, anche se non si capisce in relazione a cosa.
Ore nello zaino
L’altra problematica riguarda anche le ore che il cibo deve passare all’interno dello zaino. Il pranzo infatti dovrà essere consegnato di mattina ai bambini prima di entrare a scuola e potranno mangiarlo solo 4 ore dopo. Di certo non la miglior condizione, tenendo sempre presente che parliamo di bimbi molto piccoli.