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Incendio e spari contro avvocato: una parcella alla base dei raid

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Acerra. Abbiamo scritto ieri dell’arresto di cinque persone accusate di essere i mandanti e gli esecutori dei due raid subiti da un’avvocatessa della zona. La giurista, A.C. ha subito infatti prima il tentativo di incendiare la porta del suo studio e poi sono stati sparati quattro colpi di pistola contro la sua abitazione.

La causa

Alla base dei due raid ci sarebbe una parcella di circa 30 mila euro richiesta dall’avvocato per una serie di cause seguite per conto dei tre mandanti. Quest’ultimi tra l’altro sono parenti alla lontana della marito. Quest’ultimi non avrebbero accettato l’invito a pagare. Così, dopo alcune minacce rivolte ad alcuni parenti della donna (riferendosi sempre all’avvocato), avrebbero chiesto a due uomini, due pregiudicati di Acerra e Brusciano, di intimidirla con queste azioni violente.

Gli arrestati

Questi i nomi dei cinque fermati, ritenuti gravemente indiziati di tentata estorsione continuata e pluriaggravata. Per loro vale comunque ed in ogni modo la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva passata in giudicata.

  • Puopolo Pasquale (classe 49′)
  • Puopolo Nicola (classe 94′)
  • Puopolo Vincenzo (classe 93′)
  • Sena Ferdinando (classe 93′)
  • Iannucci Antonio (classe 91′)

I primi tre, rispettivamente padre e figli, sono ritenuti i mandanti delle due azioni criminali. Gli altri due sarebbero gli esecutori materiali del tentativo di incendio. Per quanto riguarda l’esplosione dei colpi di pistola, l’autore resta al momento non identificato.

L’incendio

Il 27 Settembre i due esecutori si sarebbero recati nei pressi dello studio e, attraverso l’utilizzo di liquido infiammabile, hanno provato ad appiccare le fiamme alla porta d’ingresso. Il blitz è avvenuto in via Soriano alle 14:30 del pomeriggio. A questo punto l’avvocatessa accompagnata dal marito hanno presentato una denuncia, dichiarando di aver udito il divampare delle fiamme e una volta affacciatasi, ha visto due uomini salire a bordo di una vettura di colore chiaro. Una volta acquisita la denuncia gli agenti della Polizia di Stato hanno dato il vita alle indagini.

I colpi di pistola

Solo qualche giorno dopo, il 12 Ottobre, poco prima di mezzanotte, una persona a bordo di un motorino e con il volto travisato dal casco integrale, esplodeva 4 colpi di pistola contro il muro e le finestre dell’abitazione dell’avvocato.

Le indagini

Successivamente alla prima denuncia gli agenti della Polizia di Stato avevano già fatto scattare le indagini. Grazie anche all’ausilio dei sistemi di video sorveglianza, si è arrivati ieri alle ordinanza di misura cautelare, prescritte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola, dottoressa Daniela Critelli. I tre mandanti, padre con i due figli, sono stati disposti ai domiciliari. Per gli esecutori è stata invece disposta la reclusione in carcere (Iannucci era già detenuto presso il carcere di Secondigliano).

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