Illegittimo il licenziamento del dipendente comunale Vincenzo Albachiara, mandato a casa un anno fa per un presunto caso di assenteismo, per volontà dei commissari dell’ufficio procedimenti disciplinari del Comune, sulla scorta della sentenza di primo grado. A stabilirlo è stato il giudice del lavoro del Tribunale di Nola, Francesco Fucci.
Il Comune condannato
Il comune di Acerra è stato quindi condannato, oltre che alla reintegrazione dell’impiegato (già avvenuta), anche al risarcimento del danno subito per effetto del licenziamento illegittimo attraverso la corresponsione di un’indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto percepita all’epoca del
licenziamento. In pratica a Vincenzo Albachiara, conosciuto da tutti come Vincenzo “o’ storzio”, spetteranno gli stipendi mai percepiti da un anno a questa parte. Infine c’è il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Inoltre l’ente è stato condannato al pagamento di 2.400 euro quali spese di lite, oltre a quelle generali. Insomma una vittoria a tutto tondo dell’avvocato Giovanni Della Corte, difensore di fiducia di Albachiara.
La soddisfazione
Albachiara come detto è già ritornato al suo posto di lavoro, soddisfatto per aver ottenuto una rivincita giuridica, ma soprattutto morale. L’ultimo anno non è stato certamente dei migliori per il dipendente comunale, che mai aveva digerito il licenziamento sin da subito ritenuto illegittimo. Tra l’altro non è escluso che si possa rivalere anche dei danni morali subiti.
Se da una parte c’è chi sorride dall’altra c’è chi “piange”. In questo caso il Comune di Acerra che ora dovrà sborsare una discreta somma di denaro (soldi pubblici). Lo stesso caso si era presentato inoltre solo qualche settimana fa con la medesima vittoria giudiziaria di Olindo Tortora, anch’egli licenziato e poi reintegrato con effetto immediato. A questo punto però sorge un dubbio: chi pagherà per questo sperpero di denaro pubblico?