Le Forze dell’Ordine le hanno dato il soprannome di “mantide”, perchè così come l’insetto, prima seduce il maschio e poi gli fa del male. La donna arrestata a Napoli, nei pressi della Stazione Centrale, visto che prima seduceva i malcapitati uomini, poi senza che loro lo sapessero gli somministrava della droga che li portava a dormire in pochi secondi e infine li derubava di tutto ciò che avevano.
La “mantide” beccata dalla polizia è una donna georgiana di 32 anni, K.B., che come detto operava nei pressi della stazione centrale, seguendo sempre lo stesso modus operandi. Le vittime erano quasi sempre cittadini stranieri.
La tattica
La donna, forte della sua avvenenza si avvicinava alle future vittime chiedendo una sigaretta. In questo modo attaccava bottone e li seduceva. Una volta cadute tutte le difese dell’uomo, gli offriva un succo di frutta o un caffè “corretti” con la benzodiazepina, sostanza sedativo-ipnotica appartenente alla classe degli psicofarmaci che, somministrate in dosi elevate, inducono un sonno immediato e profondo.
La ricerca e l’arresto
L’ indagine condotta dal personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania, è stata avviata dopo l’acquisizione di alcune denunce per rapina che presentavano identiche modalità.
I poliziotti della Polfer, sia con appostamenti notturni che mediante i sistemi sofisticati e capillari di videosorveglianza hanno quindi individuato, sempre nei pressi della stazione centrale, la donna che corrispondeva alla descrizione fatta dai denuncianti. Accompagnata presso gli uffici del Compartimento Polizia ferroviaria per la Campania la donna, a carico della quale sono emersi numerosi precedenti specifici, veniva riconosciuta senza ombra di dubbio dalle vittime delle rapine. Nel corso della perquisizione domiciliare veniva rinvenuta parte della refurtiva. Nei suoi confronti è stato predisposto quindi un fermo per rapina aggravata e quindi associata alla Casa Circondariale femminile di Pozzuoli.
Il G.I.P., in fase di convalida, ha disposto l’applicazione della misura di custodia cautelare in carcere.