Si dovrebbe svolgere questa mattina l’interrogatorio per la convalida degli arresti dei tre acerrani fermati l’altra sera nella locale zona industriale. Il rito si svolgerà dinanzi al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Nola Sebastiano Napolitano.
I tre, Gennaro Esposito, Carmine Esposito ed Alessandro Dentino, sono finiti in manette martedì sera, al termine di un’attività info investigativa dei Carabinieri della stazione di Acerra, guidati dal maresciallo Giovanni Caccavale, sono accusati di ricettazione e detenzione di sostanza stupefacente (due pistole e circa 360 grammi di sostanza stupefacente – suddivisa tra hashish e cocaina. Nel precedente articolo avevamo scritto di 600 grammi di hashish, poi scesi a circa 350 grammi). Naturalmente, ed è giusto sottolinearlo, per i tre uomini vale la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva passata in giudicato.
Il blitz
Sull’attività al momento c’è il massimo riserbo. Secondo quanto emerge però sembra che il trio è stato sorpreso poco prima delle 18 di martedì, all’interno di un vecchio casolare di campagna situato in località Pantano, appartenente a Gennaro Esposito. Vista la dinamica, è chiaro che i Militari dell’Arma sapevano bene cosa cercare.
Una volta dentro il casolare, i Militari hanno ritrovato ritrovando all’interno di due diverse scatole, prima una pistola 7,65 (risultata rubata nel 2019), completa di munizioni e poi – in un’altra scatola tre panetti di hashish (ognuno dei quali di oltre 100 grammi) ed una decina di grammi di cocaina di buonissima qualità. Nel corso poi dell perquisizioni nelle abitazioni, è emerso che Esposito Gennaro avesse a casa alcuni proiettili destinati ad un’arma da fuoco corta. In una pertinenza di casa Dentino, all’interno di un forno accessibile a tutti, è stata rinvenuta una pistola semiautomatica calibro 6.35, risultata rubata nel lontano 1995.
Il caso
Così come riporta il quotidiano “IlRoma” emerge un altro particolare interessante. Nella mattinata di martedì, il giovane Alessandro Dentino era stato prelevato per motivi di Polizia Giudiziaria dalla sua abitazione dai Carabinieri di Castello di Cisterna per poi essere rilasciato nel primo pomeriggio, ovvero qualche ora prima di essere ammanettato nel rudere di località Pantano.