La fuga di notizie di ieri sera ha scatenato una vera e propria corsa al ritorno al Sud. Migliaia di persone hanno utilizzato ogni mezzo possibile per abbandonare la Lombardia e le altre province “rosse” per fare ritorno a casa. Treni e pullman superaffollati sono partiti dal Nord stracolmi di persone, senza alcun rispetto per le prescrizioni varate dal Governo.
Una concatenazione di eventi che potrebbe generare un disastro. Quante di queste persone erano a rischio contagio o erano già state colpite dal Coronavirus? Ed ora dove sono? Domande a cui è praticamente impossibile dare una risposta certa. Lo si scoprirà probabilmente tra qualche giorno quando i casi al sud aumenteranno in maniera esponenziale, mandando al collasso un intero Paese.
Chi ne pagherà le conseguenze?
In un Paese normale qualcuno ne dovrebbe pagare le conseguenze. Chi ha fatto girare tra i giornalisti il Decreto mandando nel panico decine di migliaia di persone? Chi si è arrogato il diritto di mandare un Paese allo sbando? Anche in questo caso però è facile ipotizzare che le domande restino senza risposte.
Ed ora?
Ora c’è bisogno di uno scatto di civiltà da parte di queste persone a cui rivolgiamo un appello. Ora che siete a casa, restateci per almeno 14 giorni. Comunicate la vostra presenza ai sindaci e all’Asl e non abbiate rapporti e contatti con nessuno: avete una responsabilità enorme sulle spalle, la vita dei vostri cari e quella dell’Italia. Avete avuto paura e vi capiamo, ma ora non uccidete questo Paese.