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Coronavirus. La buona notizia che arriva da Napoli: “Un farmaco sta dando buoni risultati”

Mentre il panico generato dal Coronavirus continua a crescere in Italia, arriva anche una buona notizia, che potrebbe anche cambiare il corso di questa emergenza, ed arriva da napoli.

Parliamo di una potenziale cura per il Coronavirus attraverso il farmaco anti-artrite tocilizumab. La cura è stata ideata e inviata all’Aifa (agenzia italiana del Farmaco) dai medici napoletani Paolo Ascierto, Enzo Montesarchio, Franco Perrone e Roberto Parrella in tempo veramente record.

Il farmaco è stato già utilizzato su dieci pazienti, e in alcuni casi ha dato dei miglioramenti rapidi in sole 24 ore. Se la cura avesse davvero effetto sui contagiati di Coronavirus la cura potrebbe davvero cambiare l’andamento dell’emergenza, permettendo alla Sanità Nazionale di avere maggior respiro.

I dottori hanno utilizzato la cura in due ospedali Napoletani, il Pascale e il Cotugno, a partite dallo scorso sabato e hanno condiviso la terapia immediatamente con i colleghi di Bergamo, Milano, Fano, Piacenza, Modena, Conigliano Veneto, Bari, Lecce, Roma.

«È importante fare network e coinvolgerne altri in modo da poter confrontare i risultati, al momento incoraggianti non solo tra i nostri assistiti in rianimazione, ma anche in altre realtà che sono partite subito dopo di noi o sono interessate a farlo», queste le parole, riportate dal Mattino, di Enzo Montesarchio, primario di Oncologia nel polo di riferimento regionale per le malattie infettive.

Tocivid-19

I pazienti assistiti così a Napoli sono sei, otto con la seduta fissata in mattinata. Tutti ricoverati in terapia intensiva. Tutti uomini, dai 51 ai 67 anni (l’età media è superiore ai 60). Tutti, eccetto uno, affetti da patologie pregresse: ipertensione, diabete, cardiopatie. In pratica si tratta di tutti casi molto preoccupanti, tenuti in vita con la ventilazione meccanica. Il protocollo, denominato si chiama Tocivid-19 (unione dei termini Covid e il nome del farmaco) e attende ora il nullaosta dell’Aifa.

L’obiettivo nei prossimi giorni è di testare la cura con 50 pazienti, ed arrivare in poco tempo a 250. «Lo studio clinico può essere multicentrico, con un coordinamento deciso dagli enti regolatori: c’è tanta voglia di fare tra i colleghi», afferma Montesarchio.

Nei prossimi giorni si attendo già i primi risultati, visto che il farmaco agisce velocemente.

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