Il gruppo dei SiCobas di Acerra, che da tempo lotta e protesta per tutelare i diritti dei lavoratori dell’ex consorzio di Bacino Napoli-Caserta, sono pronti ad una nuova protesta. Questa volta il luogo scelto dai manifestanti è Palazzo San Giacomo a Napoli, sede del Comune.
“Faremo lo sciopero della fame. Una fame a cui ci hanno portato le istituzioni e i sindacati. Protestiamo contro il Comune di Napoli, l’Asia e la Regione Campania che continuano a trattarci come persone e lavoratori di serie C. Ora, dopo che mesi hanno tentato di azzittirci con contrattini, vogliono assumere una parte di noi nell’Asia. Ma anche in questo caso i nostri diritti e la nostra dignità vengono calpestati dalla loro arroganza. Vogliono assumerci con un contratto base e poi vogliono metterci a fare altri lavori. Molti di noi sono mesi che svolgiamo servizio nell’Asia, facendo notti, servizio domenicali e tutto il resto, ma questo non basta per loro, vogliono continuare a mortificarci”: queste le parole di Giovanni D’Errico, uno degli storici e più agguerriti manifestanti del Consorzio.
Chiediamo un impegno alle Istituzioni
D’Errico si riferisce in particolare alla possibilità che l’Asia li assuma a tempo indeterminato ma con il Job Act) con un contratto di primo livello, che però secondo lui non rispetterebbe il ruolo che andrebbe a svolgere.
“Gli operatori hanno un contratto di secondo livello e allora perché noi dovremmo avere quello di primo livello? Perché siamo sempre discriminati? Perché noi del Consorzio e i nostri colleghi, che svolgiamo insieme lo stesso servizio, dovremmo avere due contratti diversi?” : queste le domande che si pone D’Errico e per le quali chiede risposte.
La protesta è prevista per lunedì prossimo. Il loro obiettivo è strappare un impegno dalle istituzioni dall’assessore all’Ambiente ed ex responsabile di Asia Raffaele Del Giudice, dalla Regione Campania e dalla neo presidentessa di Asia Maria De Marco.
Condizioni di lavoro gravi
Non mancano anche proteste nei confronti delle condizioni alle quali sono sottoposti i lavoratori dell’azienda che svolge il servizio di raccolta rifiuti a Napoli: “Docce fredde, mezzi vecchi e non funzionanti e soprattutto raccolta differenziata zero”.
D’Errico e i SiCobas già in altre occasioni avevano attaccato la presunta raccolta differenziata che si fa nel capoluogo. “La raccolta differenziata non esiste proprio e nessuno sembra volerla fare. Sono mesi che lo diciamo, ma le istituzioni sembrano essersene rese conto solo qualche giorno fa quando sono arrivati i camion all’inceneritore. È assurdo. Ci costringono a raccogliere qualsiasi cosa da terra, e se qualcuno avesse dei dubbi, abbiamo documentato tutto”.
Denunceremo il clientelismo
C’è poi un altro punto oscuro denunciato da D’Errico e dai SiCobas e riguarda alcune prossime assunzione che sarebbero pronte ad essere fatte nella Sapna: “Mentre noi stiamo lavorando nell’Asia con un accordo da schiavismo, alcuni sindacati insieme al Consorzio, stanno tentando di far assumere nella Sapna Napoli, con criteri fatti su misura. Noi non siamo contro le assunzioni, siamo contro le ingiustizie e il clientelismo. E questo lo denunceremo direttamente alla Corte dei Conti”.
Tutti in piazza
Infine un invito a tutti i lavoratori: “Noi saremo dinanzi Palazzo San Giacomo per protestare contro queste ingiustizie. I nostri diritti non devono essere più calpestati. Basta clientelismi e discriminazioni. Vi aspettiamo lunedì mattina alle 10:30 per protestare e manifestare contro il Comune di Napoli, la Regione Campania, l’Asia e tutti gli enti che vogliono toglierci anche la dignità di lavoratori”.