Omicidio Casalnuovo. “Non si può morire così“: questa l’unica frase che si sente in giro e che si trova su tantissimi post nei vari gruppi della città di Casalnuovo. E in effetti non c’è bisogno, né tantomeno ci sono altre parole per descrivere la morte di un ragazzo di soli 19 anni.: Simone F., cittadino casalnuovese. Un giovane che aveva tutta la vita avanti a sé, distrutta da sette coltellate inflitte da uno o due ragazzi, poi scappati.
I futili motivi
A rendere ancora più drammatica questa vicenda, semmai fosse possibile, è il fatto che sia avvenuta alle dieci di sera sul corso principale di Casalnuovo e che la morte di Simone sia avvenuta per i motivi futili. Probabilmente il solito “staj guardann“, diventato quasi un modo per uscire di casa e divertirsi utilizzato dai bulli di città per prendere in giro e spaventare i coetanei che, a loro differenza volevano passare quelle ultime ore prima del coprifuoco in assoluta tranquillità.
La lite e poi l’omicidio Casalnuovo
Secondo le prime indiscrezioni, dopo le provocazioni degli assassini, si sarebbe generata una lite. Ad un certo punto, poi, uno degli aggressori avrebbe tirato fuori un coltello inferendo diverse volte, almeno sette, su Simone. Subito dopo, poi si sono dati alla fuga a bordo di un’auto.
Il trasporto in ospedale e le indagini
Il giovane è stato immediatamente trasportato in ospedale, ma al suo arrivo i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Immediatamente sono scattate le indagini, condotte dai Carabinieri che sono giunti sul posto dell’omicidio effettuando i primi rilievi del caso. Nel frattempo sono state analizzate anche le telecamere di videosorveglianza cittadine e quelle dei negozi della zona sia per ricostruire la dinamica dell’omicidio sia per risalire agli assassini.
A comunicarlo è il primo cittadino Massimo Pelliccia che sui sociale scrive:
Li prenderemo. Sono sicuro che li prenderemo. Le forze dell’ordine sono già sulle tracce degli assassini di Simone e le telecamere del comune hanno ripreso gli assalitori e la loro auto. Ma non si può morire quando si ha ancora tutta la vita avanti. Non si può immaginare un mondo in cui il proprio figlio esce e non torna più a casa. Non si può. Oggi la città vive una delle giornate più tristi della propria storia.