Acerra. Quattro giorni al freddo per i piccoli studenti della scuola media Gaetano Caporale, costretti a dover seguire le lezioni con tanto di cappotti e cappelli. A causare questa incresciosa situazione c’è stato il malfunzionamento degli impianti di riscaldamento dell’istituto scolastico situato tra via Zara e Piazza Falcone e Borsellino. I termosifoni infatti hanno iniziato a presentare problemi sin dal primo giorno di scuole (dopo il ritorno dalle vacanze natalizie): lunedì e martedì infatti gli impianti di riscaldamento funzionavano solo in parte.
Chiamati ditta e Comune
Nel corso di questi giorni sono state diverse le chiamate effettuate dalla Dirigente scolastica dell’ente sia all’indirizzo del Comune che della ditta a cui spetta la manutenzione. A quando sembra solo nel corso della mattina di mercoledì i tecnici sono intervenuti rimettendo in moto la caldaia.
Dopo il danno arriva però la beffa
Questa mattina però i termosifoni non si sono accesi e gli alluni hanno dovuto nuovamente seguire le sezioni con un freddo gelido. Ancora una volta sono partite le chiamate della Dirigente Scolastica, a quanto sembra veramente indispettita per la situazione venutasi a creare. Solo nel primo pomeriggio, intorno alle tredici, i tecnici hanno riparato di nuovo la caldaia. Il problema a quanto sembra dovrebbe essere dovuto ad una mancanza di pressione.
L’ira dei genitori
Questo il messaggio di una mamma: “I dirigenti scolastici e l’amministrazione comunale devono prendersi le loro responsabilità. Se non riuscite a garantire le normali condizioni di riscaldamento per gli alunni, avete il dovere di chiudere le scuole. Prendetevi le vostre responsabilità e non scaricate le decisioni suo genitori. Dovete garantire le giuste condizioni agli alunni per svolgere le loro attività“.
La speranza è che domani mattina i piccoli studenti possano finalmente tornare a seguire le lezioni in modo normale, senza doversi prima riparare dal freddo. Una situazione che tra l’altro non è stata facile nemmeno per il personale docente e tecnico della scuola e che di certo non rappresenta la miglior condizione per l’apprendimento.
A seguito dell’articolo la Dirigente Scolastica Anna Iossa ha inviato una nota con le sue precisazioni: leggile qui