Alcuni studi hanno dimostrato le proprietà benefiche dello Zafferano, una pianta utilizzata da millenni. Scopriamone di più.
Origini
Lo zafferano (Crocus sativus) è una pianta originaria dell’Asia Minore. Il più antico documento che attesta l’uso dello zafferano è un papiro del XV secolo prima della nascita di Cristo. Sembra che la pianta sia stata introdotta in Spagna da conquistatori arabi per poi diffondersi in tutta Europa. Altre voci accreditano ad un monaco abruzzese del Tribunale dell’Inquisizione l’introduzione della spezia in Italia. Dall’essicazione degli stigmi (parte superiore del pistillo), si ricava la spezia dello zafferano comunemente usata in cucina. La pianta presenta anche origini mitologiche legate all’amore di Croco per Smilace, un amore che non piacque agli Dei che trasformarono Croco in un fiore bellissimo e prezioso. Altra leggenda ricorda che Mercurio colpì per sbaglio l’amico Croco e per ricordare la memoria dell’amico scomparso tinse il fiore con il suo sangue.
Proprietà
Nell’elenco delle piante medicinali pubblicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), lo zafferano è al primo posto. Si è rivelato efficace contro il tumore al seno, la leucemia ed il morbo di Alzheimer. Presenta anche qualità anti-ossidanti i cui benefici sono stati illustrati dal prof. Moschos Polissiou dell’Università di Atene il quale ha ricordato che le sostanze contenute nello zafferano possono rivitalizzare le cellule, migliorare la memoria e circolazione sanguigna nel cervello, ridurre disturbi cardiovascolari e tenere sotto controllo la crescita di cellule cancerogene. Un altro studio condotto dall’Università dell’Aquila ha scoperto che lo zafferano aiuta a proteggere gli occhi dai danni causati dai raggi UV nocivi e rallenta la progressione delle malattie oculari come la degenerazione maculare che causa la cecità.
L’Oro rosso
Lo zafferano è la spezia più cara al mondo. Il motivo del prezzo alto è legato alla coltivazione ed alla lavorazione, che può essere solo artigianale. La coltivazione dei bulbi dei fiori avviene su terreni concimati naturalmente, senza l’uso di fertilizzanti. Per mantenere inalterate le proprietà della spezia, la raccolta deve avvenire nelle prime ore del mattino o della sera, quando i fiori si schiudono ed i pistilli rossi (la parte femminile) possono essere staccati. Il tutto quindi rigorosamente a mano. Un fiore ha solo 3 stigmi quindi, per ottenerne un chilo occorre raccogliere manualmente 170.000 fiori (tra settembre e dicembre che è il periodo di fioritura). Il più grande produttore dell’oro rosso è l’Iran, che da solo produce quasi il 90% dello zafferano mondiale.
Fate attenzione tra zafferano vero e quello falso
Ma attenti a distinguere tra quello buono e quello falso. Esiste una pianta molto simile, il colchico d’autunno, che presenta lo stesso colore violetto, ma numero di stami e periodo di fioritura diversi. Questa pianta contiene la colchicina, un veleno che provoca dolori acuti, nausea e vomito. Nel 2017 un’intera famiglia veneta è finita in ospedale per avvelenamento da “falso zafferano”.
Quindi investite nell’oro rosso, mangiate con cautela e ricordatevi di comprare lo zafferano afghano, premiato dal 2013 al 2016 dall’ International Institute Quality & Taste di Bruxelles – Belgio come il migliore al mondo.
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