Cronaca

Continua la lotta CUB. La figlia di Giovanni: “papà, ti ammiro”

Giovanni D'Errico CUB

Continua senza sosta la protesta di un gruppo di lavoratori appartenenti al CUB (Consorzio Unico di Bacino). Uno di loro, Giovanni D’Errico, è da stamattina su una gru posizionata in Piazzale Renella ad Acerra, a oltre 30 metri di altezza. Nonostante la pioggia non ha nessuna intenzione di scendere. Inoltre sembra che non gli sia stata fatta recapitare neanche una bottiglia d’acqua, tanto che dalla cima della gru scrive: “Grazie madre terra per questo cielo con pioggia cosi ho potuto bere un po. Dalle 7:00  di stamattina senza acqua e pane per ordine della questura e politici per farmi scendere dalla gru“. In piazza, posizionati con un gazebo, ci sono colleghi, parenti e amici.

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La lettera di Antonietta, la figlia di Giovanni

“Caro papà,

ti scrivo questa lettera per poterti dire tutto quello che provo per te, per quello che vivi, per la tua precarietà, situazione e per le tue idee. Vorrei che sapessi tante cose ma non so se con questa lettera confusa riuscirò a rimediare al mio silenzio. Sono grande ma per te sono sempre la tua piccerella. Questa non è la classica lettera di Natale o Pasqua scritta per condividere le gioie familiari ma è una lettera che io scrivo per poterti esprimere tutta la mia ammirazione e vicinanza per la tua lotta continua e ostinata contro le ingiustizie sociali, i soprusi che quotidianamente sei costretto ad affrontare e che vivono tante famiglie come la nostra da nord al basso sud. Innanzitutto scusami di non essere lì con te, ma sappi che costruirei una torre per arrivare accanto a te sulla gru. Papà da bambina eri il mio gigante buono e sapevo che mi avresti protetta da tutto e tutti: eri il mio supereroe. Ora sono io che indosso con orgoglio la tua maglietta, voglio proteggerti ed aiutarti nella tua lotta, e lottare contro tutte le ingiustizie di uno stato che non ci da’ nessuna garanzia per una vita dignitosa e umana”.

Da queste righe si capiscono e si sentono le emozioni che una giovane ragazza ha voluto mettere nero su bianco per il proprio padre, impegnato in una lotta. Una lotta per una vita dignitosa e umana. Un diritto che dovrebbe essere inalienabile, che invece, talvolta, viene tradito.

Il sindacato CGIL

Presente anche il coordinatore del Comitato Lavoratori del Consorzio di Bacino CGIL di Acerra, Giuseppe Maugieri: “Siamo qui per dare solidarietà ai dipendenti che stanno manifestando. Bisogna ridare dignità a queste persone e famiglie e per riuscirci chiediamo ai vertici dell’ente e della Regione l’immediata partenza del piano straordinario, la revisione del contributo mensile poiché ottocento euro non permettono la possibilità di avere una vita dignitosa. Inoltre è necessario avviare il piano di recupero degli arretrati, naturalmente con i relativi contributi previdenziali”. L’ente rappresenta oltre 90 persone che nel corso degli anni hanno avuto una quantità di problemi realmente seri, che nei casi più disperati hanno portato anche alla morte. Solo qualche settimana fa infatti un dipendente che lavorava in provincia di Caserta, si è tolto la vita.

Gli sviluppi

Giovanni resta intenzionato a non scendere, fino a quando non gli sarà garantito un incontro con il dottor Ventriglia, commissario liquidatore del CUB, e i vertici regionali. “Preferisco morire qui lottando, piuttosto che a casa morendo di fame“. Questa l’affermazione più cruda, dalla quale traspare tutta la disperazione di un uomo disposto a tutto per riconquistare i propri diritti.

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