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Casalnuovo di Napoli celebra Leopardi: Una Città che Scrive a… L’Infinito

A Casalnuovo di Napoli, domani 24 Maggio, verrà inaugurata la mostra “Una Città che Scrive a… L’Infinito”. Il manoscritto autografo ‒ contenente il più famoso dei Canti di Giacomo Leopardi ‒ sarà esposto presso la Biblioteca Sociale, intitolata al poeta, per celebrare il bicentenario della stesura di un capolavoro della letteratura italiana.

L’Infinito

L’elaborazione del componimento, contenuto nella raccolta Idilli, risale al 1819. La tematica è intima e autobiografica e prende vita attraverso un linguaggio colloquiale, profondo. Ad apertura dell’idillio, l’immagine di due ostacoli che si frappongono fra lo sguardo del poeta e l’orizzonte, “quest’ermo colle” e “questa siepe”. Il colle e la siepe, elementi naturali, sollecitano l’immaginazione del giovane Leopardi: il tempo e lo spazio finiscono per dilatarsi agli occhi del poeta. Sgomento e paura sono le emozioni provate dinanzi a tale immensità, “ove per poco il cor non si spaura”. L’anima del poeta, però, sembra subito trovare conforto: riscopre il suo io profondo, comprende il passato e il presente. Per il Leopardi abbandonarsi a questa immensità diviene infine inevitabile e indispensabile, “e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

foto autografo L'infinito

La mostra

La mostra “Una Città che Scrive a…L’Infinito” è stata fortemente voluta da Giovanni Nappi, fondatore della Biblioteca Sociale che ospiterà l’evento, il quale ha dichiarato: “Il sommo poeta, nel bicentenario dalla composizione della sua opera più famosa, ripete idealmente quel percorso dal territorio maceratese, in cui nacque, a quello napoletano, in cui si spense. Si spense ma senza morire del tutto, perché proprio ciò a cui ambiva ne “L’Infinito” noi oggi stiamo celebrando: la poesia che vive per sempre oltre anche i confini dell’immaginazione, senza età e limiti di tempo, senza forma e limiti di spazio”. Il manoscritto autografo, proprietà del Comune di Visso, sarà esposto al pubblico fino al 16 giugno 2019. La mostra ospiterà anche i sei Idilli, tra cui “La sera del dì di festa”,  i cinque sonetti in persona di ser Pecora fiorentino beccaio, una prefazione al Petrarca e altre lettere autografe.

I due autografi de “L’Infinito

Il manoscritto del Comune di Visso non è l’unica versione autografa esistente de “L’Infinito”, la Biblioteca Nazionale di Napoli ne conserva un altro. I due manoscritti, quello di Napoli e quello di Visso, per un vincolo conservativo, non possono essere mai nello stesso luogo allo stesso momento. Questa, dunque, si presenta come un’occasione unica: i due autografi si troveranno per la prima volta nella stessa area metropolitana, a due passi l’uno dall’altro.

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