Nonostante la campagna elettorale sia praticamente già entrata nel vivo, così come dimostrano le presenze dei vari leader di partito nelle varie trasmissioni radiofoniche e televisive, a partire dalle ore 20 di Domenica fino a Martedì, saranno giornate incandescenti per le prossime elezioni. Nel corso di queste ore infatti, saranno depositate le candidature ufficiali, sia per il collegio plurinominale che per il collegio uninominale. Al momento tranne qualche nome (e tranne le candidature nel plurinominale dei 5 stelle), è ancora tutto in bilico, in particolare per le posizioni che i vari personaggi andranno ad occupare nel cosiddetto mini listino, formato da 4 nomi. La posizione è infatti determinante per puntare ad un banco alla Camera o al Senato, visto che l’elettore non dovrà far altro che barrare il simbolo della lista prescelta.
Ore infuocate.
In virtù della nuova legge elettorale sono infatti le segreterie (ad eccezione dei pentastellati che hanno svolto le “Parlamentarie”) a poter stabilire i posti e collegi. Naturalmente in base ad una serie di presupposti, tra cui la facilità di essere eletti . In quasi tutti i partiti sembrano esserci vere e proprie faide tra i candidati per ottenere la posizione migliore.
I grillini.
Solo i candidati del Movimento dovrebbero essere più tranquilli, in quanto hanno già deciso i loro candidati. All’appello mancano solo i nomi dei collegi uninominali, la cui ultima parola spetta al capo politico e candidato Premier, Luigi Di Maio. Quest’ultimo è inoltre primo nel listino plurinominale della sua zona, Pomigliano D’Arco, dove dovrebbe essere anche il candidato per l’uninominale. In realtà però il Movimento è assediato dalle critiche proprio in merito alle parlamentarie e ai metodi adottati per scegliere o escludere un candidato. A quanto sembra infatti è pronto un mega ricorso per annullare la precedente tornata. Un’ipotesi davvero inverosimile, visto che come detto la scadenza dei termini è davvero vicina.