Sono oltre 24 ore che Giovanni si trova a 30 metri di altezza, su una gru situatata a Piazzale Renella ad Acerra.
I motivi
Giovanni è un lavoratore del Consorzio Unico di Bacino, e insieme ad oltre mille persone, vive una situazione drammatica. Da più di 30 mesi i dipendenti del consorzio non percepiscono infatti stipendi e sono inoccupati. Ultimamente furono inseriti in un progetto che ha previsto attività di volantinaggio, durato circa 3 mesi. Giovanni non chiede altro che una soluzione, in modo da poter vivere una vita dignitosa. E proprio fino al raggiungimento di questo obiettivo è intenzionato a non scendere. “Piuttosto che morire ogni giorno in strada, preferisco morire una sola volta lottando quassù“.
Le sue condizioni
A rendere più complicata la situazione è anche la pioggia, che da ieri non accenna a diminuire, e anzi sembra dover continuare per l’intea settimana. Completamente bagnato e al freddo, è anche senza acqua o cibo, visto che le sue piccole scorte sembrano finite. “Mi vogliono obbligare a scendere, ma io non demordo. Mi sono costruito una piccola capanna per ripararmi. Io comunque non me ne vado finchè non ci sarà una soluzione scritta e impegni seri. Vogliamo sapere tuti i dettagli.”
I colleghi
In piazza, a dargli solidarietà e conforto, alcuni lavoratori che per non abbandonarlo hanno dormito in strada, anch’essi al freddo e sotto una pioggia continua. Nel frattempo decine di altri colleghi, amici e parenti, si alternano sotto la gru per fargli sentire la loro vicinanza e sotegno in quest’azione.
Il funerale
“Ad uccidere non è il freddo e la pioggia, ma questura e politica. Basta omicidi di stato“: questo il messaggio tracritto su una ghirlanda di fiori, usata nel corso dei funerali. Questa situazione può infatti portare a gesti estremi dettati dalla disperazione e depressione, così come accaduto solo qualche settimana fa ad un operaio del CUB in provincia di Caserta. La loro rabbia è anche nei confronti delle istituzioni locali, da cui si sono sentiti completamente abbandonati.