Le due facce di Brooklyn
Brooklyn è una delle mete più ambite dai viaggiatori di tutto il mondo, che una volta a New York devono assolutamente dare un’occhiata al quartiere che tanto hanno sentito nominare. E questo nonostante la diversità delle facce che presenta: una Brooklyn cool e alla moda, l’altra pericolosa e accattivante. Entrambe attraenti e affascinanti. La conosciamo come ambientazione di film e serie TV, o come il quartiere povero di New York. L’altra New York.
Ma com’è diventata così famosa?
Cosa, di Brooklyn, ha attirato su di sé lo sguardo di giovani alternativi e artisti? Beh, anzitutto i grandi party.
Rubulad
Che cos’è Rubulad è difficile definirlo. Una sorta di festa underground che ha conferito a Brooklyn il titolo di “parte più hippy di New York” sulla guida Lonely Planet. Costituita da spettacoli musicali illegali e semi-legali, performance artistiche, locali notturni, rave party, che si tengono in magazzini abbandonati, loft e bar polacchi. Se conosci Rubulad, sei cool. Questo perché non esiste un programma ufficiale delle feste. Puoi venirne a sapere solo tramite blog, e-mail e passaparola.
La prima festa
La prima festa, nel 1993, prese questo nome non perché avesse un particolare significato artistico, ma perché le lettere che lo componevano, R-u-b-u-l-a-d, corrispondevano alle cifre del numero telefonico del gigantesco capannone industriale che gli organizzatori avevano affittato. Il colpo di genio fu l’esclusività dell’evento, che non fu pubblicizzato, ma appunto trasmesso da persona a persona. Era emozionante anche solo sentirne parlare. Il suo promotore, Todd P., finì con l’essere recensito dal Village Voice (un settimanale newyorkese). Da allora organizza grandi concerti ed eventi.
Insomma, le feste scalmanate delle giovani generazioni (in cui era tipico anche l’uso di droghe), hanno contribuito al successo di Brooklyn, che finì presto in balia dei media, rendendola quello che è oggi.
Che fine ha fatto Rubulad?
Oggi Rubulad si presenta come un insieme di artisti che continuano ad organizzare strabilianti feste a tema, ognuna diversa, cambiando ogni volta location per mantenere vive le sue tradizioni. Chiunque vi partecipi ha la sensazione di far parte di un mondo a sé stante, di poter essere libero. Tutto ciò, in uno spirito comune che unisce le persone come solo l’arte sa fare.
di Gina Uliveto