Acerra, i dati elettorali. Movimento 5 stelle show, Lega quarta forza della città.

Non poteva essere più netta la vittoria dei pentastellati nella città di Pulcinella. Il 65% degli elettori ha preferito barrare il simbolo del movimento guidato da Di Maio, mentre tutti gli altri partiti devono registrare il calo e capire che in fin dei conti qualcosa non va.

Le considerazioni

Il boom del Movimento è un dato riscontrabile in tutto il Meridione d’Italia, dove si registrano percentuali bulgare. Leggere il voto è sempre un esercizio molto complesso e ricco di variabili, ma ci possiamo aiutare con i dati di 5 anni fa, naturalmente sempre in riferimento ad elezioni politiche, e nello specifico la Camera. Da precisare che i votanti furono circa 3 mila in meno.

M5S

La prima forza politica dell’Italia, ad Acerra 5 anni fa ottenne un ottimo risultato, con poco meno di 6 mila voti e il 24%. Dopo 5 anni i numeri sono più che raddoppiati. I meriti a chi vanno? Certamente a Di Maio e al programma, al modo di parlare che arriva diretto all’elettore. Il web poi è stato un’arma devastante. Senza considerare che in città si sono esposti pochi amministratori. Tanti cittadini hanno inoltre votato per “protesta” nei confronti di un sistema, in tanti casi logoro e arretrato. Naturalmente anche la presenza per la prima volta di una consigliera comunale del Movimento, ha reso più reale la possibilità di vincere. E infine anche la scelta di Sgarbi come avversario di Di Maio, probabilmente ha regalato qualche altro punto percentuale ai grillini.

CentroDestra

La coalizione di centrodestra ha raggiunto un risultato pressoché mediocre, se consideriamo che 5 anni fa il Popolo delle Libertà sfiorò il 31 %, ponendosi come prima forza politica locale. Oggi invece lo ritroviamo al 16%, perdendo oltre 3 mila voti. Un dato che dovrebbe far preoccupare tutti coloro che hanno sostenuto il partito di Berlusconi, e in particolare tanti pezzi importanti della maggioranza, che seppur non pubblicamente, hanno fatto campagna elettorale. Fratelli d’Italia, allora neonato si attestò invece al 2,40% con 576 voti, attestandosi come seconda forza politica della coalizione. Dai risultati definitivi la situazione non sembra essere migliorata, ma anzi peggiorata. I voti conquistati sono infatti circa 90 in meno, fermandosi all’1,87%. Aggiungendo anche i dati delle scorse elezioni comunali, notiamo il sintomo di qualcosa che deve cambiare. Per il partito della Meloni si aggiunge una ulteriore batosta, visto che la Lega li ha superati con i suoi 651 voti e il suo 2,5%. Quello del partito di Salvini rappresenta inoltre l’exploit maggiore, visto che in cinque anni ha decuplicato i voti ad Acerra.

Centrosinistra

L’altra importante debacle spetta invece al Partito Democratico, che seppur con l’appoggio trasversale di buona parte del consiglio comunale, raccoglie 2.361 voti, pari al 9%. Un crollo rispetto al 21% di 5 anni fa, quando il simbolo del PD fu barrato circa 2.700 volte in più. Alla base di questo insuccesso c’è un dato nazionale, ossia che molti elettori di Renzi abbiano preferito dare una possibilità al 5 Stelle. Anche in questo caso, i problemi sono evidenti e la sensazione che ci sia voglia di cambiamento è palpabile.

Le altre forze politiche

Poco sopra il 2% Liberi e Uguali con i suoi 533 voti, comunque al di sotto della media nazionale. Buon risultato invece per Potere al Popolo, con l’1,27%. Casapound Italia si ferma allo 0,44%.

Perché?

La domanda che si fanno un po’ tutti in queste ore è proprio: perché? Perché tanta disparità di voti? Perché qualche mese fa il M5S raccolse molto di meno ? Le risposte potrebbero essere davvero tante: di certo sul territorio l’assenza dei partiti si è vista. In pratica il M5S è l’unico a fare azioni sul territorio, e grazie anche alla presenza di Auriemma in Consiglio Comunale riesce a dare anche maggiore visibilità ad un nutrito e preparato gruppo. Qualcuno dice che quando il cittadino vota libero, questi sono i risultati. Naturalmente per libero si intende che non sia “costretto” o a non “far pigliare collera” a nessuno, votando non “liberamente“. Capita spesso infatti che, parlando delle comunali, vi siano più di un candidato in ogni famiglia, senza considerare amici vari, e allora si decide di dare la preferenza non per ideali o sulla base di un programma, ma semplicemente in relazione a rapporti personali, qualunque sia l’area politica di riferimento. Resta il dato che tutte le altre forze politiche devono dar vita ad una rivoluzione, che parta dal basso e che coinvolga soprattutto i giovani.

 

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