Un numeroso gruppo di cittadini è in presidio dinanzi il comune di Casoria per sensibilizzare l’amministrazione comunale e anche quella regionale riguardo la situazione del parco Buontempo, in cui attualmente vivono oltre 70 nuclei familiari. Il parco si trova ad Arpino.
La situazione
I cittadini infatti rischiano seriamente di essere sfrattati dalle loro abitazioni, nonostante abbiano sempre pagato in modo puntuale i canoni di affitto e di manutenzione, fino al 2010. Da quel momento infatti i canoni venivano versati alla Gestione Integrata srl. Su queste case pesava però un debito, dovuto ad un mutuo, contratto dal costruttore nei confronti del Banco di Napoli, che nel corso del tempo è diventato poi il nuovo proprietario delle abitazioni, e che di conseguenza chiede agli inquilini di acquistare gli immobili. La costruzione risale a oltre 30 anni fa, nel periodo del post-terremoto. Lo scorso anno ci fu una nuova serie di proteste, ma la situazione rientrò in attesa delle decisioni sia del comune che della Regione, che si mostrano disponibili a portare avanti un piano per acquistare le case.
Il presidio
I residenti sono in protesta per cercare, come detto in precedenza, di sensibilizzare la situazione sulla loro questione. I manifestanti hanno già fatto capire di non volersene andare se non dopo aver ricevuto un incontro e hanno anche diffuso un volantino in cui spiegano le loro ragioni, indirizzato ai vertici dell’amministrazione comunale e regionale, oltre che alla città intere:
Durante questi mesi abbiamo pazientato e collaborato in ogni modo affinché la questione relativa al Parco Buontempo potesse risolversi nella maniera più soddisfacente e indolore per tutti. Abbiamo fatto la nostra parte e continueremo a farla difendendo il diritto alla casa, ma non tollereremo udi essere presi in giro ulteriormente, né di sentire chiacchiere improduttive che non portano a niente.
La nostra pazienza è giunta al termine, e chi da questo momento in poi continuerà ad ignorarci o a trattarci come un fastidio dovrà assumersene le responsabilità. Questo presidio non verrà sciolto fino a quando non verrà calendarizzato un incontro urgente presso la Regione Campania per la soluzione della nostra problematica e fino a quando non ci verrà assicurata la continuità dell’erogazione dei servizi fino alla fine della vertenza per una pacifica e civile convivenza.