Negli scorsi mesi abbiamo riservato particolare attenzione ai dati dell’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Campania) e avevamo rilevato come a Pomigliano la situazione fosse critica. Adesso arriva anche una lettera direttamente dal WWF (World Wildlife Fund), la più grande e importante organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale.
Cos’è il PM10 e quali danni provoca
Con la sigla PM10 si identifica il particolato, ossia diverso tipo di materiale che vaga nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, dal diametro uguale o inferiore a 10 µm. In pratica, il PM10 si disperde nell’atmosfera e viene inspirato dall’uomo, con ripercussioni che a lungo andare possono provocare patologie molto gravi.
I dati a Pomigliano
Secondo quanto riportano i dati dell’Agenzia regionale, alla data del 26 Aprile 2018, gli sforamenti del PM10 sono arrivati a quota 44. È necessario ricordare però, che così come stabilisce la legge in relazione al Pm 10, il valore medio giornaliero 50 µg/m³ non può essere superato più di 35 volte nell’arco dell’anno. In pratica quando siamo a circa un terzo dell’anno, la soglia degli sforamenti possibili è già ampiamente superata. Un dato drammatico che deve per forza di cose essere subito contrastato. Oltretutto, rispetto alla stessa data dello scorso anno, ci sono ben 5 sforamenti in più.
La lettera del WWF
Questa la missiva inviata dall’organizzazione per l’ambiente al sindaco di Pomigliano e all’assessore all’ambiente:
“Egregi,
Vi comunico che gli ultimi dati di monitoraggio dell’ARPAC hanno evidenziato una situazione critica della qualità dell’aria del Vs. Comune in relazione al PM10. I dati di fine 2017 hanno evidenziato N°115 superamenti, mentre i dati più recenti del 16 Aprile 2018 (data di invio della lettera) hanno evidenziato che la situazione è altrettanto critica, con N°38 superamenti.
Faccio presente che,
- il limite fissato dalla normativa europea è pari ad un massimo di 35 superamenti l’anno; – è in corso una procedura di infrazione sia per i PM10 che per gli NO2;
- questa volta, le multe potrebbero essere molto più ingenti per non parlare della media di morti causate dall’inquinamento che vede l’Italia ben oltre la media europea;
Avendo il WWF l’obiettivo primario di tutelare l’ambiente e la salute che ne consegue, chiedo di fornirmi copia non dichiarata conforme all’originale (ai fini dell’imposta sul bollo) di eventuali documentazioni attestanti provvedimenti che la Vs. amministrazione intende prendere per ovviare a queste gravi problematiche (L. 241/90 modificata e integrata dalla L. 15/2005 – e recenti modifiche in tema di trasparenza “Approvazione del FOIA”).
In attesa di un Vs. sollecito riscontro, invio cordiali saluti.”
La risposta del Comune
In pratica il WWF chiede ai vertici comunali quali azioni siano state messe in campo per tutelare la salute dei cittadini. E anche quali saranno organizzate per far sì che le condizioni di vivibilità migliorino. Al momento non sembrano esserci state reazione dai vertici comunali, anche se secondo la riforma FOIA (Freedom of Information Act) l’ente presso il quale è stata fatta la richiesta ha tempo fino a 30 giorni per dare una risposta.