Se pensi che dimagrire significa solo far bella figura in spiaggia, ti sbagli. Ridurre il grasso corporeo previene il cancro e la scienza te lo dimostra
L’accumulo di grasso porta alla nascita e alla proliferazione delle cellule tumorali, quindi, evitando di ingrassare, è possibile rallentare la crescita delle masse tumorali stesse.
Sembra sia proprio così! … ma facciamo un passo indietro.
Spesso tendiamo a immaginare il grasso sottocutaneo nel modo in cui lo raffigurano i libri o le animazioni grafiche in giro per il web: un ammasso di palline gialle accumulate sotto pelle che se ne stanno lì in attesa di essere smaltite.
Purtroppo non è così semplicistico perché il grasso sottocutaneo è una sostanza “attiva” che porta con sé molto più che il semplice peso in eccesso o i tanto odiati inestetismi.
D’altra parte, il cancro rappresenta, per la comunità scientifica, un nemico da sconfiggere a tutti i costi o quantomeno da contrastare: così come la medicina avanza, anche il cancro sembra studiare nuove strategie di attacco. Una lotta continua che sembra destinata a non finire mai.
Proprio questa lotta ha portato i ricercatori del Salk Institute a scoprire che un particolare enzima, Acetil-CoA carbossilasi, svolge un’azione molto importate per quanto riguarda il manifestarsi del cancro.
Nuove scoperte per curare il cancro: lo studio.
Secondo lo studio intitolato “Inhibition of acetyl-CoA carboxylase suppresses fatty acid synthesis and tumor growth of non-small-cell lung cancer in preclinical models” pubblicato su Nature Medicine, la principale causa che porta alla formazione delle cellule tumorali è l’accumulo di grasso corporeo. Quindi, bloccando l’azione delle molecole di grasso, le quali consentono alle cellule di creare la membrana plasmatica, è possibile contrastare il tumore.
Come fare? Intervenendo sull’enzima acetil-CoA carbossilasi, di fondamentale importanza per l’azione di sintesi degli acidi grassi.
Solo ipotesi? No, dato che gli scienziati hanno già sperimentato questa nuova strategia di intervento per sconfiggere il cancro.
I risultati
Infatti, nei soggetti trattati con l’inibitore ND646 dell’enzima prima citato, la massa tumorale si è ridotta di circa 2/3, rispetto a chi, invece, non era stato sottoposto a questa innovativa cura.
Il grandioso risultato ottenuto, attraverso la diretta sperimentazione, ha portato gli stessi ricercatori ad associare l’inibitore ND646 all’agente chemioterapico carboplatino (elemento indispensabile per la chemioterapia destinata a curare il tumore ai polmoni).
Risultato? Davvero sorprendente: le percentuali di successo, che si traducono in riduzione della massa tumorale, sono balzati ad un incredibile 87%.
I risultati ottenuti si inseriscono di diritto al primo posto nella classifica delle nuove scoperte per curare il cancro. L’aver capito che l’enzima acetil-CoA carbossilasi è uno dei principali fattori di crescita del tumore permette di sperimentare nuovi trattamenti, che non solo potrebbero risultare molto efficaci, ma anche meno dannosi per le cellule sane. L’azione della chemioterapia, infatti, risulta essere ancor più mirata.
La strada da fare è ancora lunga, ma la direzione è sicuramente quella giusta e il cancro comincia a far meno paura!
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Alfonso Rea
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