Acerra. Prevenzione contro i tumori urologici: è la parola d’ordine nell’unità operativa di urologia di Villa dei Fiori. Dopo oltre un anno e mezzo di sacrifici (ed anche investimenti economici consistenti da parte della proprietà del presidio ospedaliero acerrano) l’unità operativa di urologia di Villa dei Fiori (diretta dal dottor Paolo Aveta) entra nella rete uro-oncologica regionale. A parità dei grossi centri urologici della Campania, presso l’unità operativa di Villa dei Fiori, da alcuni mesi si possono effettuare tutti i maggiori interventi di chirurgia oncologica (cistectomia radicale o seminal sparing, nefrectomie radicale e parziale, prostatoveciculectomia radicale o nerve sparing), interventi endoscopici sulla vescica e prostata.
Aumento dei tumori: necessario aumentare le diagnosi
In cantiere la realizzazione di campagne ed incontri di sensibilizzazione per incrementare le diagnosi precoci dei tumori urologici. La vera novità nel panorama sanitario campano è rappresentata dalla breve lista d’attesa, che si allinea agli standard previsti dalle linee guide oncologiche. “Non si poteva rimanere inermi – dicono dalla direzione sanitaria di Villa dei Fiori – dinanzi ai dati degli ultimi anni, che registrano in Campania incrementi di tumori oncologici e principalmente della prostata della vescica, delle vie urinarie e renali”. Da un’attenta lettura dei dati sanitari, sembrerebbe che nell’ex Campania Felix, l’incidenza di questi tumori è ulteriormente incrementata rispetto ai dati nazionali e regionali, a causa dell’alto tasso di tabagismo. In molti casi la diagnosi arriva in situazioni già clinicamente avanzate. Ciò è dovuto essenzialmente o per ritardi diagnostici – a causa di motivi socio culturali – oppure a causa dell’aggressività del tumore. Al fine di evitare trattamenti chirurgici demolitivi, mutilanti o trattamenti oncologici–sistemici, è evidente l’importanza che assume una diagnosi precoce.
Attrezzature avanzate
La struttura urologica di Villa dei Fiori, al momento dispone di attrezzature avanzate – di ultima generazione – per il trattamento mininvasivo della calcolosi urinaria. Nell’immediato futuro c’è in programma di implementare l’attività chirurgica in ambito uro-ginecologico (incontinenza urinaria e prolassi vescicali) ed andrologico (impianto di protesi peniene e terapia dell’induratio penis plastica). Chiaramente nulla è lasciato al caso. Nell’equipe dell’unità operativa di urologia è stato inserito anche la figura di un fisiatra – per la riabilitazione del piano perineale in fase pre e/o post operatoria – e quella dello psicologo per sopportare pazienti e familiari nei momenti delicati della vita. “Una maggiore chiarezza nei percorsi di ogni funzione – dichiara il dott. Aveta, responsabile dell’unita operativa – ha dato a medici ed infermieri più tempo per stare con il paziente e quindi ottenere una presa in carico ancora più partecipativa e condivisa”.