Casalnuovo. Ieri mattina all’alba i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno messo le manette a cinque persone, tutte residenti in città, accusati di far parte del clan Rea-Veneruso (operante su Casalnuovo e Volla) e di compire azioni mirate al racket nei confronti di imprenditori e società. Inoltre sembra che gli stessi uomini volessero “tassare” anche lo spaccio locale, così da avere un vero e proprio controllo di tutto il territorio. Le indagini riguardano avvenimenti risalenti anche al 2015.
I nomi
I Carabinieri ieri hanno tratto in arresto Piscopo Giuseppe (detto o’nfermiere) 61 anni, Barone Antonio (detto o ‘llettraut), 47 anni, Parolisi Antonio (detto manomozza) 53 anni, Paduano Ciro (detto ciccio) 31 anni e Scarpato Antonio di 39 anni.
Gli stessi, secondo quanto hanno acclarato le Forze dell’Ordine che hanno eseguito una lunga attività info-investigativa, erano soliti presentarsi come appartenenti al clan, così da incutere ancor più timore e avere vita facile nel mettere in atto le loro azioni illegali. Le indagini sono nate da una serie di denunce che hanno fatto sì che gli inquirenti mettessero nel mirino i cinque uomini.
Il racket alla Falzarano
A Barone Antonio (che operava insieme ad altre persone al momento sconosciute) è imputata anche un’estorsione ai danni dell’azienda che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti a Casalnuovo, l’Ecologia Falzarano. Alcuni collaboratori di giustizia avrebbero infatti affermato che l’azienda versava sotto minaccia circa 7 mila euro ogni tre mesi, poi diventati 20 mila ogni tre mesi e poi 10 mila al mese. Naturalmente queste precise informazioni sono da prendere con le pinze, visto che si tratta di una ricostruzione fornita da collaboratori di giustizia che spesso riportano solo per “sentito dire“.
Minacce e pestaggi
Quando le loro richieste non venivano accolte non esitavano a far valere la loro “ragione” con minacce e pestaggi senza scrupoli, anche dinanzi ai familiari delle vittime.
La risposta del sindaco Massimo Pelliccia e i ringraziamenti alle Forze dell’Ordine.