Non è un argomento contenuto nell’accordo di Governo, ma il Movimento 5 Stelle ha depositato nei giorni scorsi in Senato un disegno di legge costituito da 9 articoli per legalizzare la coltivazione e la vendita della cannabis per uso personale e ricreativo. La proposta dei 5 Stelle è in perfetta antitesi con “la tolleranza zero alle droghe” invocata dalla Lega, alleato di Governo.
Il disegno di legge
In pratica il disegno di legge legalizza la coltivazione individuale fino a 3 piante e quella associata (fino a 30 persone per gruppo e previa apposita comunicazione alla Prefettura competente). Legalizzata anche la detenzione, sia in casa che fuori, fino ad un massimo di 15 grammi di cannabis. Depenalizzata anche la cessione gratuita di una quantità inferiore ad un grammo, se coltivata in forma individuale o associata. La violazione della legge comporta un illecito amministrativo con una sanzione dai cento ai mille euro. La proposta stabilisce inoltre quantità e qualità della cannabis legale, definita droga leggera, distinguendola dalle droghe pesanti (cocaina, eroina e droghe sintetiche). La cannabis light, già legalizzata con la legge 242/16 con principio attivo fino al 0,6%, viene inquadrata per l’utilizzo alimentare o erboristico.
L’Onorevole Montero
A detta del Senatore Matteo Montero, che ha depositato il disegno di legge, lo scopo è quello di togliere ingenti somme di denaro alla criminalità organizzata per trasferirle nelle casse dello Stato. In Italia le cifre del traffico di stupefacenti si aggirano intorno ai 30 miliardi di euro (2% del Pil). Più della metà del mercato è costituito dalla marjiuana. Cinque milioni di italiani usano hashish o marjiuana regolarmente. Il nuovo flusso di denaro nelle casse dello Stato dovrebbe essere investito per interventi preventivi, curativi (soprattutto per ansia, stress e depressione), educativi e formativi a cura delle istituzioni sanitarie e scolastiche.
Com’è la situazione in Europa?
In Europa i paesi che hanno legalizzato le droghe leggere sono il Portogallo, l’Olanda, la Spagna e il Lussemburgo. Nel mondo vi sono anche l’Uruguay ed una decina di stati USA. Secondo il senatore, l’esperienza degli altri paesi ha dimostrato che la legalizzazione non comporta un aumento di consumatori. C’è però un maggior gettito fiscale per lo Stato. “Sapere che non è proibito e trasgressivo, non stimola a provarla”: riferisce Alessandro, un giovane di 16 anni.
Gli studi
Intanto una ricerca dell’Università del Vermont (USA) ha osservato, su una platea di 46 quattordicenni con uso sporadico di cannabis, che bastano pochi spinelli per modificare la corteccia cerebrale nelle aree delle emozioni e della memoria, compromettendo la salute mentale dei giovani. Intanto solo qualche giorno fa è stato inaugurato a Ragusa il più grande stabilimento in Italia per la produzione di oli essenziali e distillati basati sulla canapa industriale. Agricoltori siciliani si occuperanno della produzione (con THC inferiore allo 0,2%) su circa mille ettari i cui prodotti saranno lavorati nello stabilimento che darà lavoro a trenta dipendenti.