Acerra. La storia è di quelle affascinanti, che ricevono migliaia di condivisioni e reazioni, ma soprattutto davvero tante visualizzazioni (e che incassano decine di euro dalle pubblicità). Chi non vuole leggere la storia di un albanese molestatore picchiato dal padre della vittima suo concittadino, che è addirittura un ex pugile. Dai, è perfetta così, se non fosse che è finta, totalmente finta, dall’inizio alla fine, anzi dall’inizio alla foto.
Quante volte è successo?
La storia gira sul web da ormai diverso tempo. Ieri è stata condivisa da una presunta testata Tg24-Ore. Nel 2017 fu anche la volta di SiamoRimastiSoli.com: naturalmente stessa storia, stessa foto, stessa dinamica. Insomma stesso fake. Anche questa volta migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Ma non è finita qui, perché ancor prima fu condivisa dalla “famosissima testata” Degrado.net, insomma almeno tre testate che in tre anni riportano la stessa notizia: ma quante volte è successo?
La foto
Abbiamo dato un’occhiata in giro alla ricerca dei protagonisti della foto, un giovanotto malmenato e un vecchietto arzillo (tra l’altro pronto a mostrare il suo volto soddisfatto ma non il suo nome). La sorpresa è che nel 2015 questa foto era usata per un’altra storia: un giovane entra in casa dell’anziano, che era un ex pugile, e lo picchia. In realtà la foto effettivamente appartiene ad una storia simile, accaduta però nel 2009 in Inghilterra. Il giovane malmenato, che si chiama Gregory McCalium, aveva avuto un’accesa discussione con l’anziano vicino di casa, Frank Corti. Una sera entrò in casa dell’anziano ubriaco ed armato di coltello ma si trovò dinanzi l’anziano che è realmente un ex pugile e che quindi lo mise k.o., stordendolo. McCalium fu processato e rimediò quattro anni e mezzo di carcere.
Perchè queste bufale?
La risposta è solo una: ottenere migliaia di visualizzazioni e quindi qualche euro di pubblicità che non sono male se si considera che di informazione non c’è niente. Si costruisce una storia a tavolino, una bella foto che non c’entra niente ed il gioco è fatto. Queste storie però oltre ad essere enormemente fastidiose perché finte, sono anche pericolose perché alimentano l’odio verso l’altro, lo straniero. Non a caso il protagonista sarebbe albanese. C’è quel senso di violenza che vorremmo sfogare sullo straniero colpevole di molestie e che quindi rende quasi empatici al vecchietto, fa sì che le persone si immedesimino e quindi che alla fine condividano l’articolo. Senza parlare di alcuni gruppi politici che prendono questi articoli per provare a creare consenso ed in questo caso il peccato è doppio: perché o si ignora che questa storia è palesemente finta o se ne si è a conoscenza, la si sfrutta.