Questa notte all’esito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Comando Stazione dei Carabinieri di Afragola, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare nei confronti di 31 persone emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, furti, ricettazione, nonché per i reati di rapina e favoreggiamento. Tra i fermati 18 sono stati condotti in carcere, 9 agli arresti domiciliari, una persona è stata sottoposta all’obbligo di dimora e tre con l’obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria.
Gestiva dalla finestra
Non c’era cavallo di ritorno che non passasse per questa organizzazione che aveva base nelle Salicelle. Infatti chiunque subisse un furto nella zona, comprese anche le città limitrofe, e voleva recuperare il mezzo pagando il così detto “cavallo di ritorno”, si riferiva a loro. Spesso a portare avanti la trattativa c’erano anche una serie di intermediari che si riferivano alla persona che gestiva “il giro”. Quest’ultimo era già sottoposto agli arresti domiciliari, ma nonostante questo riusciva a gestire tutto il sistema da casa (anzi da una finestra), grazie ad una rete di conoscenze. L’uomo riusciva infatti a mettere in contatto estorsori e vittime, le quali ricevevano indicazioni sulle modalità di pagamento e, successivamente, sul luogo di restituzione dell’autovettura.
Le indagini
L’attività investigativa è partita nel Gennaio del 2017 ed è stata condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Afragola, in quel momento guidata dal Maresciallo Giovanni Caccavale. Le operazioni sono state possibili grazie ad una serie di indagini condotte anche con l’ausilio di intercettazione ambientali e telefoniche, con microspie e telecamere posizionate nei pressi dell’abitazione dell’uomo ritenuto al vertice del sodalizio. Un’indagine lunga oltre un mese e mezzo che però è riuscita a portare all’arresto di oltre trenta persone.