“Impara ad imparare”: il Quarto Circolo presenta i progetti al Teatro Italia

Acerra. Ieri pomeriggio al Teatro Italia, il Quarto circolo didattico ha presentato i risultati di tutti i progetti realizzati nel corso dell’anno, con l’iniziativa “Impara ad Imparare”. Quando le materie scolastiche si fondono con il divertimento e il gioco, il risultato non può che essere eccezionale. E i bambini (da 7 a 10 anni) e i docenti del Quarto Circolo lo hanno dimostrato. Vedere centinaia di bambini che mettono in mostra le conoscenze acquisite nei corsi pomeridiani (e quindi fuori dal regolare orario scolastico), fa capire quanto sia importante saper cogliere le opportunità. I progetti infatti nascono dai fondi italiani ed europei. E saper attingere da questi fondi, per far sì che i piccoli alunni si cimentino nelle materie con un altro punto di vista, è essenziale per la crescita umana e culturale. Nel corso dell’evento la scuola e alcuni classi sono state anche premiate dall’associazione FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) per i loro progetti legati proprio alla donazione di sangue.

Sala piena

A rendere ancor più speciale questo è evento è stata la grande partecipazione dei genitori, che hanno riempito la sala del Teatro Italia, sempre pronto ad ospitare eventi legati alla cultura e alla scuola. Inoltre, ascoltare i complimenti dei genitori ai docenti e alla Dirigente fa capire l’importanza di appuntamenti simili anche per i genitori, che spesso fanno grandi sacrifici per sostenere i vari corsi e che però vengono ricompensati dalla bravura dei loro figli.

La Dirigente Introno

Al termine dell’incontro abbiamo parlato anche con la Dirigente Scolastica, la dottoressa Antonia Introno. “Sono veramente molto contenta di questa scuola, di tutte le componenti. I genitori, i bambini, il corpo docente entusiasta, laborioso e capace”. – la Dirigente prosegue poi – “C’è una grande sinergia e la voglia di crescere e sono convinta che questo Circolo crescerà sempre di più. Ci sono tutti i presupposti, c’è la qualità dell’insegnamento e umana, che è fondamentale. Poi c’è la voglia di mettersi in gioco. I bambini poi sono favolosi e si vede che ci sono anche le famiglie che li crescono nel modo migliore“.

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