Maxi operazione dei Carabinieri che hanno tratto in arresto 28 persone, e scoperto una serie di depositi tra Napoli e provincia. Le indagini inoltre, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di ricostruire l’organigramma di due associazioni criminali. Erano strutturate come imprese e collocavano ingenti quantitativi di tabacchi di contrabbando sul mercato napoletano avvalendosi di una filiera di distribuzione piramidale caratterizzata da diverse figure con compiti diversi (i produttori all’estero, gli importatori, i grossisti ed i rivenditori a chi allestisce bancarelle in strada).
Operazione internazionale
Le indagini sono state condotte anche grazie alla collaborazione di diverse Autorità di Polizia europee tra le quali il General Inspectorate of the Romanian Border Police, l’O.L.A.F. (Ufficio anti frodi dell’Unione Europea, con sede a Bruxelles) e lo S.C.I.P. (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) della Direzione Centrale della Polizia Criminale attraverso la Divisione Sirene e l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Romania. È stata dimostrata la commissione di reati in più stati esteri tanto che il Pubblico Ministero ha contestato la transnazionalità del reato, circostanza condivisa dal Gip che nell’ordinanza.
Gli arresti
Le investigazioni, svolte attraverso intercettazioni, videoriprese e servizi di osservazione, hanno consentito di individuare numerosi depositi a Napoli e in provincia. A Casavatore, Afragola, Ercolano, Caivano, San Sebastiano al Vesuvio, Casoria, Casalnuovo di Napoli e San Giorgio a Cremano i Carabinieri della Stazione di Borgoloreto e della Compagnia Stella hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 28 soggetti ritenuti appartenenti a 2 associazioni dedite al contrabbando di sigarette. Nel corso dell’indagine sono state arrestate in flagranza di reato 20 persone e sequestrate 14 tonnellate di sigarette di contrabbando con un rilevante danno economico -in termini di evasione di imposte, accise e dazi doganali- pari a circa 2,5 milioni di euro.