Acerra. È ancora allarme per le polveri sottili: già ampiamente superato il numero massimo degli sforamenti previsti in un anno (35).
I dati, purtroppo, parlano chiaro: ad Acerra, così come in altre realtà della zona, c’è ancora un serio pericolo per la cittadinanza causato dalle polveri sottili. Basta per poco per prenderne atto: dando uno sguardo ai dati dell’Arpac infatti, emerge che alla data del 31 Luglio, gli sforamenti registrati dalle due centraline situate nella zona industriale e nei pressi della scuola Caporale hanno registrato rispettivamente 50 e 41 sforamenti. Quindi già oltre il numero di sforamenti annui previsto. E mancano ancora 5 mesi alla fine dell’anno.
Giugno e Luglio: un disastro nella zona industriale
Da premettere che, almeno fino al 31 Luglio, era in atto un’ordinanza sindacale che impediva alle auto con motore Euro ed Euro 1, di circolare. Ci si aspettava qualche miglioramento, almeno per quanto riguarda le condizioni dell’aria che respiriamo, ma in realtà la situazione è andata man mano peggiorando. A Giugno, la centralina della zona industriale ha registrato ben 19 sforamenti (per sforamento si intende una intera giornata che ha una media di PM10 superiore al limite previsto di 50 μg/m3). Altri 11 invece rilevati a Luglio. In pratica negli ultimi due mesi si sono registrati dati oltre la norma ogni due giorni.
Molto meglio nei pressi della scuola Caporale
Solo 6 invece invece gli sforamenti (sempre nel mese di Giugno) per quanto riguarda il rilevatore nei pressi della scuola Caporale. Perché tanta disparità tra una centralina e l’altra? Le motivazioni possono essere varie, ma il fatto che in questi giorni la scuola sia chiusa e che quindi non si sono formati i soliti ingorghi di auto, potrebbe essere un’ipotesi. Solo 3 invece gli sforamenti registrati a Luglio.
Rispetto allo scorso anno?
Se possibile, nonostante l’ordinanza che avrebbe dovuto attenuare gli sforamenti, la situazione è anche peggiore rispetto allo scorso anno, almeno per quanto riguarda la zona industriale. Questa centralina infatti alla data del 31 Luglio del 2018 aveva riportato 46 sforamenti, 4 in meno rispetto alla stessa data di quest’anno. Un po’ meglio per quanto riguarda la centralina in centro città che lo scorso anno rilevò 44 sforamenti. Un anno dopo gli sforamenti sono “solo” 41.
La preoccupazione per le polveri sottili
A questo punto dovrebbe sorgere una spontanea preoccupazione per il prossimo futuro. Già al momento la situazione è critica, ma visto che l’unico, forse blando, tentativo di arginare gli sforamenti è anche venuto meno, si attende qualche risposta e iniziativa seria da parte dell’amministrazione.
I danni per la salute delle polveri sottili
L’Ente nazionale della Salute indica che quanto più è alta la concentrazione di particelle nell’aria tanto maggiore è l’effetto sulla salute della popolazione. Diversi studi hanno affermato che l’esposizione acuta a particelle in sospensione contenenti metalli (come le particelle derivanti dai combustibili fossili usati come carburanti) possono causare un vasto spettro di risposte infiammatorie nelle vie respiratorie e nel sistema cardiovascolare (come il danneggiamento cellulare e l’aumento della permeabilità cellulare), verosimilmente in relazione alle loro componenti metalliche. Nelle persone sensibili, la situazione è anche più grave. Per gli asmatici, ad esempio, si può temere un peggioramento della respirazione e lo scatenamento di diversi sintomi (es.tosse o attacchi d’asma), nonché un’alterazione dei meccanismi di regolazione del cuore e della coagulazione del sangue.