Lo scorso sabato il noto pizzaiolo e chef Vincenzo Feldi, proprietario della pizzeria-ristorante“La Lanternina”, è stato uno dei protagonisti della trasmissione “Ricette all’Italiana” in onda sui Rete 4 dalle 11:20 e presentato da Davide Mengacci e Anna Moroni. Lo chef per l’occasione ha presentato e cucinato una sua invenzione culinaria, che è riuscita ad abbinare i tipici prodotti campani con i sapori toscani. Per l’occasione l’acerrano ha infatti realizzato una focaccia tosco-campana con lardo, scarola, olive nere, capperi, mozzarella di bufala e pomodoro datterino. Abbiamo deciso così di fare qualche domanda a Vincenzo, parlando della sua esperienza e provando a rubargli qualche piccolo segreto.
Buongiorno Vincenzo, com’è stato cucinare in uno studio televisivo?
«È stata certamente una bellissima esperienza. Forse all’inizio ero un po’ teso. I due conduttori hanno fatto sì che io mi sentissi subito a mio agio, poi comunque avevo già cucinato per una puntata di Ricette all’Italiana, anche se in quel caso la troupe è venuta nel mio ristorante (La Lanternina, sita in via Vittorio Veneto ad Acerra ndr). Adesso però mi trovavo dinanzi a oltre 20 telecamere quindi un po’ di effetto lo fa».
Partiamo subito dalla tua ricetta che ha fatto ingolosire milioni di telespettatori. La possiamo assaggiare anche nel tuo ristorante-pizzeria?
«Certo, è una delle tante proposte del nostro ristorante, dove però la realizziamo nel forno a legna. Nella trasmissione infatti abbiamo dovuto usare quello elettrico perché ovviamente non ne hanno uno da pizzaiolo»
L’impasto è stato realizzato da te con la solita ricetta: acqua, sale,lievito e farina. Però tu hai usato qualche ingrediente particolare?
«Sia in trasmissione, così come facciamo quotidianamente nella nostra pizzeria, realizziamo l’impasto con acque, lievito, sale e farina. La particolarità sta nella tipologia degli ingredienti. Per esempio noi usiamo un sale marino integrale Presidio Slow Food e una farina semi-integrale di tipo 1 macinata a pietra».
Ci spieghi meglio la differenza tra un sale e una farina “normali” e quelli integrali?
«Iniziamo col precisare una cosa. Integrale non vuol dire dietetico o meno saporito, ma semplicemente parliamo di prodotti che non sono trattati. Il sale marino che utilizziamo per esempio è ancora setacciato a mano e quindi mantiene tutto il sodio che naturalmente presenta. In altri sali invece il sodio viene aggiunto successivamente. Stessa cosa per la farina: con la macina a pietra mantiene tutte le proteine del grano e quindi diventa più nutriente, più digeribile e soprattutto naturale».
Ci sembra di capire che la qualità degli ingredienti sia fondamentale.
«Non sembra fondamentale, è fondamentale. Noi facciamo caso a tante cose esteriori ma poi troppo spesso sottovalutiamo ciò che mangiamo, e purtroppo ne risentono sia i sapori che la salute. Nella nostra pizzeria cerchiamo di usare il più possibile i prodotti Slow Food, tra cui il fagiolo cannellino Dente di Morto che tra l’altro è prettamente acerrano, perché ci garantiscono la massima qualità. Per le verdure per esempio utilizziamo principalmente quelle di stagione che sono quindi naturali e soprattutto più gustose».
Non a caso nell’ultimo anno hai ricevuto un importante riconoscimento proprio dal Presidio Slow Food.
«Esatto. Siamo rientrati infatti tra le circa 1600 attività culinarie della guida “Osterie d’Italia”. Una vera soddisfazione e un orgoglio per noi che quotidianamente cerchiamo di mettere tutta la nostra passione e la nostra esperienza al servizio dei clienti».
Fonte foto: Mediaset Play