Acerra. L’assurda vicenda: “Tu non puoi entrare nel negozio perché tuo nipote ha il Coronavirus”

La discriminazione ai tempi del Coronavirus raggiunge picchi che in pochi si sarebbero immaginati. E a darne testimonianza è Gaetano Rivetti, cittadino acerrano, zio di Raffaele Rivetti, uno degli acerrani contagiati ed ora in quarantena presso la struttura per anziani di Madonna dell’Arco. Lo abbiamo sentito telefonicamente è questa è la sua disavventura:

Buongiorno a tutti, sono lo zio di Raffaele Rivetti, il ragazzo che ha contratto il Coronavirus svolgendo il suo lavoro di aiuto e sostegno agli anziani. Questa mattina mi è successa una cosa che mai mi sarei aspettato. Ero in fila insieme ad altre persone per entrare in un negozio di prodotti di alimentari e bibite sul Corso Italia. Come faccio di solito le poche volte che esco di casa per fare la spesa, avevo guanti e mascherina. Mentre ero in fila esce il proprietario del negozio che mi prende da parte e mi chiede cosa mi servisse, cosicché me lo avrebbe portato lo fuori. Allora io gli chiedo il motivo e lui mi risponde che visto che mio nipote ha il Coronavirus, io non ero ben accetto. Gli rispondo che io non vedo mio nipote, di cui vado molto fiero perché così come altre persone ha contratto il virus aiutando le persone più deboli, da un mese. E poi se anche avessi avuto il minimo sospetto di essere a rischio, mai avrei messo in pericolo altre persone. Nonostante questo però il proprietario del negozio non mi ha voluto far entrare e a quel punto non ho potuto fare altre che andare via, colmo di rabbia ma soprattutto di delusione, perché mai avrei pensato che nella vita qualcuno mi avrebbe impedito di entrare in un negozio.”

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